CORPO, SACRALITÀ ED ENERGIA NEL LAVORO DELL’ATTORE

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Workshop di consapevolezza corporea e potenziamento delle capacità creative sottili condotto da Martino Nicoletti

Domenica 15 aprile 2018 – Perugia

Sintetizzando l’esperienza concreta di oltre venticinque anni di ricerche antropologiche dedicate allo studio dello sciamanesimo e della spiritualità himalayana, nonché i risultati di un lungo percorso personale e professionale nel campo della danza giapponese Butoh, della performance artistica e delle multimedia arts, Martino Nicoletti propone un workshop intensivo dedicato ad attori, danzatori, performer e autori, e diretto allo sviluppo della propria energia creativa sottile.

Frutto dell’applicazione al lavoro attoriale e performativo del training di Concience corporelle dynamique®, creato ed insegnato in Francia dallo stesso Nicoletti, il workshop si propone di offrire ai partecipanti gli strumenti teorici e pratici per connettersi e sviluppare in maniera efficace il proprio potenziale di sensibilità, di espressività corporea, di energia interiore, di libertà sul palcoscenico e di presenza scenica, nonché per attingere concretamente alla dimensione sacrale della professione dell’attore e artistica in generale.

 

Il workshop

Facendo riferimento diretto alla dimensione performativa e rituale dello sciamanesimo himalayano, del Buddhismo, del Taoismo e del pensiero primitivo, la giornata – secondo la dinamica e il livello del gruppo – tratterà i seguenti temi:

– Kenosis: lo “svuotamento” interiore e fisico come strumento per accedere all’epicentro magmatico della creatività profonda e come dispositivo di unificazione delle energie sottili dell’artista e dell’attore;

Hara, ovvero, come e dove andare a trovare l’energia: il lavoro sul bacino, l’ombelico e la colonna vertebrale come centri d’irradiazione energetica;

– La metamorfosi negli spiriti: simbologia del rito sciamanico come strumento trasformativo di sé;

Cielo/terra, surya/candra, yin e yang: la polarità cosmiche fondamentali e il loro impiego in ambito artistico e performativo;

La montagna che respira: tecniche di respirazione ventrale e diaframmatica come strumenti di rilassamento profondo e potenziamento creativo;

– Trasformare i demoni in alleati: il rituale “smembramento rituale” tibetano e l’offerta del proprio corpo agli spiriti della natura, come pratica iniziatica e attoriale;

I cacciatori di stelle: il tema del “viaggio estatico” sciamanico e la sua applicazione nel lavoro creativo e performativo;

La memoria delle ossa e i ricordi della carne: la riconnessione alla dimensione ancestrale attraverso il corpo e il suo potenziale creativo;

 

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