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MARTINO NICOLETTI, IL DANZATORE SCIAMANO: IL BUTÔ GIAPPONESE COME PRATICA DI MEDITAZIONE DINAMICA, CAMMINO D’EVOLUZIONE INTERIORE E DI GUARIGIONE DI SÉ (IN STAMPA)

Il Butô è una forma di teatro-danza d’origine giapponese, nata intorno agli anni ’50 del secolo scorso e oggigiorno praticata in tutto il mondo.

Anarchico, istintivo e selvaggio per natura, il Butô c’insegna ad ascoltare la voce del nostro corpo così da attingere alle sue memorie nascoste, liberarlo dai suoi atavici “pesi” e permettere alla carne di ritrovare tutta la sua naturale bellezza, vitalità e autenticità: una voce che può essere talvolta un grido, un canto, un anelito o un’esplosione estatica.

Grazie a una vasta serie di riferimenti alle religioni sciamaniche, alle filosofie orientali e allo Zen giapponese, il volume illustra come poter avvicinare concretamente il Butô così da usarlo come splendido metodo di meditazione dinamica, come strumento d’introspezione profonda, nonché come efficace dispositivo terapeutico e auto-terapeutico facilmente attivabile grazie alla potenza catartica delle emozioni.

Testo indispensabile per chiunque desideri accostarsi alla meditazione in modo assolutamente originale e innovativo, Il danzatore sciamano s’indirizza in particolar modo ai praticanti di discipline psicofisiche (meditazione, Yoga, Tai Chi, Qi Gong, arti marziali, danza sperimentale, contemporanea e orientale …), agli operatori nel campo olistico, ai danzatori professionisti e agli attori, nonché ai terapeuti attivi nel campo della psicoterapia, dell’arte terapia e della danza terapia, quale concreto strumento di ampliamento della propria pratica professionale.

«Il danzatore Butô, come lo sciamano, il lupo selvatico o l’aquila, non conosce frontiere tra sé e l’universo sconfinato che lo circonda. Non imprigionato né limitato dai ristretti limiti del corpo, egli è un essere aperto che ha la capacità di parlare alle stelle, di ascoltare la voce delle cascate, come anche di udire il suono della neve che cade.

Il danzatore Butô sa come trasformarsi in un salice, in un alito di vento o in un cervo ferito da una freccia; sa gettare incantesimi contro i demoni che abitano dentro la sua pelle, danzare con le anime degli antenati e dialogare attraverso la sua carne con uno spirito che abita le acque di un calmo lago o con un dio tempestoso e solitario che vive nel folto di una millenaria foresta».